“Non possiamo in alcun modo accettare che
la Direttiva europea sulla violenza contro le donne venga
annacquata dal Consiglio, mandando a monte tutto il lavoro
paziente, fatto per lunghi mesi dal Parlamento, con l’obiettivo
di dare finalmente concreta attuazione a tante parti della
Convenzione di Istanbul che restano principi astratti e
condivisi, ma ancora totalmente irrealizzati in molti paesi,
compresa l’Italia. In queste ore si è levata forte la voce di
molte realtà dell’associazionismo e dalle operatrici della rete
antiviolenza che, insieme con quella delle relatrice, la
vicepresidente del PD dei Socialisti & Democratici Pina Picierno,
stanno mettendo in guardia il Paese e tutta la comunità
internazionale europea”. Lo scrive su Facebook la senatrice del
PD Valeria Valente.
“La prima questione – spiega Valente – riguarda il reato di
stupro, che va considerato tale ogni volta che non c’è il
consenso della donna al rapporto sessuale. La seconda riguarda
l’introduzione del reato di molestie sessuali a partire da quelle
commesse nei rapporti di lavoro e di studio. Non possiamo
permettere che questa Direttiva, non comprendendo questi due
reati, si riveli nei fatti un passo indietro rispetto alla
Convenzione di Istanbul. Chiediamo quindi alla Premier Meloni di
schierarsi perché la Direttiva venga approvata nella versione
proposta da Parlamento e Commissione. Non basta dire che l’Italia
non è contraria. Serve una presa di posizione molto più forte e
chiara. Ora è il momento di scegliere e da una Presidente del
Consiglio donna noi, innanzitutto da donne prima ancora che da
Democratiche, ce lo aspettiamo. Ora vogliamo sentire la capacità
di fare la differenza”.


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