“Purtroppo un altro bimbo è stato
prelevato con la forza, da casa sua, perché è in corso un
contenzioso per l’affido. È stato strappato alla madre, alla sua
vita, ai suoi giochi, dallo Stato, con l’uso della forza
pubblica. Una madre che ha lottato perché questo non accadesse e
che, ancora una volta, a fronte di comportamenti che ha messo in
atto per la necessità di tutelare il figlio, è stata giudicata
‘alienante’ e quindi meritevole di perdere la custodia. Questo
bimbo, in aggiunta, soffre di epilessia e a tutt’ora se ne sono
perse le tracce, condotto in un luogo segreto, neanche fosse un
pentito di mafia. Sono convinta che, anche al di là dei motivi
che inducono un figlio o una figlia a non voler vedere il padre,
questi fatti non debbano più accadere. Non si può prelevare con
la forza un/a bambino/a dalla sua casa perché è conteso tra i
genitori. È inaccettabile e lo è ancor di più quando all’origine
del contenzioso c’è la violenza domestica, che può spiegare sia
i comportamenti della madre che dei figli minori nel tentativo
di salvarsi”. Lo scrive su Fb la senatrice del Pd Valeria
Valente, presidente della Commissione di inchiesta del Senato
sul Femminicidio e la violenza di genere, che sottolinea: “Per
questo, come Commissione di inchiesta del Senato sul
femminicidio e la violenza di genere, stiamo studiando come
intervenire per evitare che avvengano altri terribili episodi
come questo, che si configurano come violenti e traumatici per i bambini”.


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