“I temi oggetto di discussione stamattina avrebbero richiesto più pacatezza, meno furore ideologico, toni più rigorosi e seri, un atteggiamento meno propagandistico, coerenza e onestà intellettuale. Questo non è certo il terreno delle verità assolute, ma dovrebbe invece attraversarci tutti almeno il dubbio. Quali sono i temi in gioco? I diritti di chi non sceglie come venire al mondo, cioè dei bambini, i soggetti più vulnerabili a cui lo Stato deve garantire la crescita nella certezza di diritti e affetti. Il desiderio di diventare genitori, che va rispettato per tutti e sul quale dovremmo interrogarci di più. Ma il tema per me principale è il rispetto della dignità della donna, del suo corpo e della sua inviolabilità e la sua libertà di scelta. Sono temi troppo importanti per essere piegati agli applausi di una maggioranza totalmente incoerente. In tempi di vacche magre, per il governo più panpenalista della storia è facile introdurre nuovi reati, estendere quelli esistenti, aumentare le pene. Non costa nulla, crea consenso, parla alla pancia. Ma affrontare questi temi con questo approccio grida vendetta, stamattina gli esponenti della maggioranza sono andati oltre”. Lo ha detto la senatrice del Pd Valeria Valente nel suo intervento in Aula in discussione generale sulla Gpa reato universale. “Come mai il senatore Malan – ha continuato Valente – che oggi parla della tutela dei diritti delle donne è rimasto muto di fronte all’intervento legislativo per far ascoltare nei consultori il battito del feto alle donne che vogliono una Ivg? Dov’era il presidente Romeo quando il senatore Pillon diceva in quest’aula, nel caso del doppio cognome, che in fondo il corpo di una donna è solo un contenitore e la maggioranza applaudiva? Io sono contraria alla Gpa in tutte le sue forme perché credo che rischi di ledere i diritti, la dignità e il corpo delle donne e che le donne povere siano le più esposte non perché fragili in sé ma perché in quella condizione. Questa legge assurda e incostituzionale, che non darà più diritti e tutele a donne e minori, non è solo un manifesto ma è anche un’occasione mancata. La maggioranza avrebbe potuto sfidarci sul tema della modifica della legge sulle adozioni, la strada indicata dalla Corte costituzionale per riconoscere i diritti delle bambine e dei bambini nati attraverso Gpa nei paesi in cui è legale. La destra ha preferito perseguire, invece che l’interesse generale del Paese, quello del proprio consenso”.


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