“Non credere alle donne e colpevolizzarle per una violenza subita e giustificare invece il comportamento maschile è il classico cliché che da anni, nonostante una legislazione di tutto rispetto, contribuisce ad impedire di fare passi avanti nella lotta alla violenza contro le donne nel nostro Paese. Che a cadere nel cliché e a farlo per difendere suo figlio sia il Presidente del Senato, seconda carico di quello Stato a cui spetta il compito di combattere stereotipi, pregiudizi e violenza maschile ci preoccupa molto, perché rischia di essere un colpo serio a tutta l’opera di contrasto. Infine, se il figlio abbia fatto o non fatto qualcosa di penalmente rilevante non può stabilirlo nessuno se non la magistratura competente. Di certo, in ogni caso, non il padre del presunto autore della violenza”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente.


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