“Il confronto che oggi propone un pezzo del Sole24ore.it tra femminicidi e maschicidi è improponibile, tanto è vero che appare come tale anche dai dati utilizzati dal giornalista Giulio Peroni. E’ un vecchio refrain che chiama in causa l’inesistenza delle ‘case rifugio’ e dei centri antiviolenza per uomini, che non esistono perché non servono e non servono perché la violenza è agita dagli uomini contro le donne e non il contrario. Punto”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione di inchiesta sul femminicidio e la violenza di genere.
“Nel 2018 – prosegue Valente – sono morte ammazzate in Italia 315 persone, 111 donne e 204 uomini, uccisi in larghissima parte non dalle donne ma da altri uomini. Non si tratta quindi di ‘maschicidi’. Tanto è vero che i condannati sono nel 96,6 per cento uomini e solo nel 3,4 per cento dei casi donne. Le donne, invece, vengono uccise in gran parte in quanto donne dagli uomini con cui hanno o hanno avuto una relazione affettiva o di parentela. Il movente è quasi sempre il potere maschile contro la libertà femminile. La ‘reciprocità della violenza’ tra i sessi, chiamata in causa dall’articolo e dal libro lì evocato, semplicemente non esiste. Solo quando gli uomini impareranno a mettersi profondamente in discussione con i propri modelli culturali di riferimento faremo passi avanti contro violenza di genere e femminicidio”.