“È fatica impossibile riassumere in pochi minuti la straordinaria attività del maestro Roberto De Simone, spentosi in queste ultime ore a Napoli, nella sua casa-museo di via Foria. Musicista, musicologo, etnomusicologo, compositore, regista, antropologo, studioso delle tradizioni popolari, scrittore: una stella polare, una scintilla della cultura non solo partenopea ma italiana, conosciuto e apprezzato, direi anche ‘riconosciuto’ globalmente come espressione della genialità napoletana, della nostra grande tradizione creativa”. Lo ha detto la senatrice napoletana del Pd Valeria Valente, ricordando nell’Aula del Senato Roberto De Simone.
“De Simone – proseguito Valente – ha indubbiamente saputo sintetizzare innovazione e tradizione, sperimentando e sperimentandosi nei più diversi campi artistici, mantenendo come guida la storia di Napoli e la complessità delle culture, popolare e classica. Arte come contaminazione pura: di ambiti, di settori, di strumenti, di linguaggi, di temi e di tempi, dal 700 all’epoca contemporanea. Napoli e De Simone, un rapporto ambivalente e complesso, conflittuale ad essere onesti, anche con la critica locale e con gli ambienti culturali della città, con il mondo dell’impresa artistica e con le istituzioni. Il suo carattere, come capita spesso nel genio, non ha mai reso facile la relazione. Certamente un intellettuale scomodo, fuori dalle regole e dai codici. Nonostante tutto, a Napoli è restato fino alla fine: evidentemente indissolubile si è rivelato il legame con la tradizione e la cultura popolare che, da raffinato conoscitore, ha saputo ‘maneggiare’ consentendo che parlasse col presente e, per questo, è stato apprezzato in tutto il mondo e continuerà ad esserlo”.


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