“Benché la decisione adottata dalla direzione del Parco archeologico di Paestum di aumentare il tariffario per i servizi fotografici per cerimonie nuziali rientri nell’ambito delle proprie competenze, è necessario interrogarsi sull’appropriatezza di tali destinazioni d’uso per siti culturali di tale pregio, tenendo conto del loro valore storico e della loro vocazione turistica” perché “il criterio della partecipazione economica del privato al pubblico, seppur lecito, non può prescindere dalla tutela del bene e dalla garanzia della sua fruibilità collettiva. Sempre più spesso, invece, dietro la pretesa di valorizzazione, si cela una forma edulcorata di sfruttamento che mortifica la grandezza immortale di questi luoghi e risponde solo alla logica della rimuneratività”. Lo scrive la senatrice napoletana del Pd Valeria Valente in un’interrogazione al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano in merito alle recenti disposizioni della direzione del Parco Archeologico di Paestum-Velia, chiedendo appunto al ministro “quali iniziative intenda assumere per garantire la piena fruibilità pubblica e la tutela del Parco archeologico”. “Con il decreto del 28 maggio 2024, infatti – si legge ancora nell’interrogazione – la Direzione del Parco ha predisposto un nuovo tariffario per i servizi fotografici per cerimonie nuziali, così da rendere possibile affittare, in modo esclusivo, il tempio di Nettuno a fronte del pagamento di 7.000 euro per un’ora, impedendone l’accesso ai turisti. E’ inoltre previsto il costo di 500 euro per la concessione d’uso, per 3 ore, dell’intera area archeologica, ad esclusione dei templi; di 4.000 euro per la concessione d’uso, per 3 ore, dell’intera area archeologica, con l’accesso all’interno del Tempio di Nettuno (per 1 ora)”. Per Valente, il rischio è “il diffondersi di un modello di gestione semi-privata orientata al lucro che rischia di trasformare i beni culturali, che di diritto appartengono alla comunità, in beni esclusivi, appannaggio di pochi fruitori disposti a pagare somme elevate per poterne godere”.
Pubblicato il
in Comunicati Stampa, Interrogazioni, Istruzione pubblica, Beni culturali, Stampa