“I dati dell’Istat di oggi disegnano un’Italia molto diversa dalla narrazione del governo Meloni. Il tasso di occupazione cresce ma il lavoro è precario e comunque il tasso resta il più basso d’Europa, aumentano i lavoratori poveri. I giovani, soprattutto se laureati, fuggono all’estero a causa di scarse opportunità e stipendi troppo bassi. Le donne vengono penalizzate, soprattutto al Sud, da un’inattività pari al 42,4%, 13 punti sopra la media Ue. E di conseguenza decidono di fare figli più tardi o di non farli proprio e dunque la natalità cala ancora. Dopo più di due anni e mezzo di governo questi numeri parlano anche del governo della destra, al di là della propaganda: pesa l’assenza di politiche per le donne, per l’occupazione giovanile e femminile; incide la mancanza di interventi veri su pensioni e stipendi a partire dall’introduzione negata del salario minimo. Persistono tutti i divari che volevamo colmare con il Pnrr: tra il Mezzogiorno e il resto d’Italia, tra uomini e donne, tra giovani e anziani, tra benestanti e poveri. Non sappiamo dove viva Meloni, ma forse non in Italia, visto che per lei le priorità rimangono altre e vanno in direzione opposta, come l’Autonomia differenziata, il Premierato, la divisione delle carriere e chi più ne ha più ne metta”. Lo dice la senatrice napoletana del Pd, Valeria Valente.


Ne Parlano