“Ciò che emerge dalla sentenza sul femminicidio di Carol Maltesi conferma ciò che abbiamo rilevato anche con la Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio e cioè che spesso le donne nelle aule giudiziarie diventano purtroppo vittime due volte. Giustificare in qualche modo l’uomo autore del reato, comprenderne le motivazioni e colpevolizzare la donna vittima, persino se ha subìto un femminicidio raccapricciante: è questa la cultura sbagliata, ingiusta, inaccettabile in cui nasce e si perpetua la violenza maschile, è questa la cultura che va cambiata”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente, già presidente della Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio, che aggiunge: “Al femminicida di Carol non è stato riconosciuto l’ergastolo perché i giudici non hanno riconosciuto l’aggravante dei motivi futili o abietti e della crudeltà, neppure di fronte al vilipendio del cadavere. E’ chiaro che per valutare correttamente occorre sempre approfondire, ma se queste informazioni venissero confermate, ci troveremmo di fronte a una tristissima vicenda giudiziaria, di quelle che non vorremmo più vedere”.


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