“Da un sindaco che ogni lunedì utilizza i social per parlare alla città
sarebbe lecito, almeno ogni tanto, attendersi post che affrontino i temi
amministrativi che riguardano la vita dei napoletani, nei quali si
spieghino le ragioni di problemi e disservizi, si chiarisca come la sua
giunta intende muoversi per risolverli, quali siano i progetti messi in
campo per la città”, dichiara Valeria Valente, vicepresidente del gruppo
del Partito Democratico al Senato.

“E conoscere il perché di tante promesse non mantenute e disattese:
dallo stato di abbandono della villa comunale, come degli altri parchi
della città, alle chiusure improvvise e ripetute dello metropolitana;
dallo stallo sulle Universiadi al cantiere di via Marina; il campo rom
di Cupa Perillo e le Vele che nonostante i ripetuti annunci sono ancora
lì.”

“E invece”, continua Valente, “anche questa settimana non una parola su
tutto questo. Proprio come i populisti di Lega e 5 Stelle al governo
nazionale, De Magistris continua ad usare la propaganda per evitare di
affrontare i danni prodotti dall’inconcludenza della sua
amministrazione.

Continua a buttare giù sermoni deliranti in cui si occupa di tutt’altro,
affronta temi nazionali, dichiara di essere pronto ad un non meglio
precisato ‘contrattacco’ e lancia se stesso e la sua esperienza di
(mal)governo e di rivoluzione fallita come modello per l’alternativa.

Ora, noi non sappiamo quali siano i progetti futuri di De Magistris, ma
quello che è inaccettabile e che non possiamo permettere è che il
sindaco della terza città d’Italia usi il suo ruolo per garantirsi un
futuro politico invece di occuparsi dei problemi dei cittadini.”

Così la senatrice Valente, che prosegue sottolineando come risulti
“ridicola la pretesa di portare la sua esperienza ad esempio di buona
amministrazione e buona politica. De Magistris, in realtà, ha
praticamente portato al fallimento tutte le società partecipate del
Comune di Napoli e sull’orlo del dissesto finanziario la città. L’elenco
delle aziende erogatrici di servizi che hanno portato i libri in
tribunale è impressionante: Bagnoli Futura, Napoli Sociale, Elpis, Terme
di Agnano, Caan, e l’elenco potrebbe continuare.

Le uniche società ancora formalmente sane hanno accumulato perdite di
bilancio, accusano riduzioni dell’attivo estremamente preoccupanti,
oppure sono sull’orlo della paralisi operativa a causa delle difficoltà
finanziarie e gestionali.

I risultati sono servizi pubblici al collasso, come l’azzeramento di
fatto del servizio di trasporto su gomma nell’intera area metropolitana
di Napoli che conta oltre tre milioni di abitanti: allo stato di crisi
dell’azienda comunale Anm si è aggiunta la resa della ex azienda
provinciale di mobilità Ctp che non riesce a pagare neppure gli stipendi
al residuo personale rimasto in servizio.”

“Anche la famosa pubblicizzazione dell’azienda idrica”, ricorda la
senatrice, “che ormai De Magistris può spendersi come risultato soltanto
in convegni lontano da Napoli, è pacificamente considerata una colossale
presa in giro dagli stessi comitati per l’acqua pubblica. L’Abc, nata
come esempio di gestione partecipata, ha trascorso la maggior parte dei
suoi cinque anni di vita in regime commissariale, ha prodotto un aumento
delle tariffe che per una famiglia media di quattro membri ha toccato in
pochi anni il 40%, e ha visto azzerati gli investimenti per il
miglioramento dello infrastrutture.

E non funziona più neanche l’ultimo baluardo della retorica arancione
sulle “amministrazioni precedenti”, ovvero la gestione dei rifiuti:
Napoli da almeno 6 mesi vive una situazione di emergenza strisciante,
con cumuli di spazzatura che si accumulano in periferia come in centro,
raccolta della differenziata a rilento, stato di agitazione del
personale, appalti esterni che si moltiplicano con costi crescenti e un
potere di ricatto che ormai è ritornato pienamente nelle mani di noti
imprenditori del settore.

Per non parlare delle bugie che il sindaco racconta sulla sua giunta
della “legalità”. Basti per questo il solo esempio della gestione e
assegnazione degli alloggi di edilizia popolare. Con le amministrazioni
precedenti gli sfratti coatti dei camorristi dalle case comunali erano
settimanali, oggi sono praticamente non si fanno. In compenso, però, i
nuclei familiari con condannati per camorra che avevano occupato
abusivamente le Vele hanno avuto assegnati nuovi alloggi.

Senza dimenticare l’allarmante incremento di episodi di razzismo ed
intolleranza di cui Napoli oggi è centro. In questi anni ‘arancioni’ la
struttura sociale della città è stata messa in ginocchio, e la vicenda
del campo Rom di Cupa Perillo ne è un esempio. Il campo, nonostante
l’impegno assunto da De Magistris, resta ancora nelle stesse condizioni
di pericolo perché l’amministrazione non ha agito. A Napoli manca un
piano di accoglienza dei migranti che garantisca una reale integrazione.
La totale inazione di De Magistris ha acuito lo scontro tra deboli in
molte delle periferie sociali della città a partire da ciò che sta
accadendo al Vasto.”

“Insomma”, conclude Valente, “questo è il ‘laboratorio napoletano’ di De
Magistris. Un fallimento amministrativo in piena regola, e una città in
crisi abbandonata sull’altare della propaganda e del populismo che
lascia ampi spazi di manovra a chi sfrutta le paure e le sofferenze per
lucrare consenso. Altro che alternativa al sovranismo e al populismo, De
Magistris e la sua esperienza rappresentano il carburante elettorale di
Lega e M5S.”

Infine, un post scriptum:

“P.S. Ringrazio il sindaco per il saluto che mi ha riservato in aula,
impeccabile dal punto di vista formale e del garbo istituzionale. Con lo
stesso garbo rilevo che gli spazi avuti come opposizione non sono certo
una gentile concessione né del sindaco, né della sua maggioranza, che
non possono – anche se vorrebbero – scegliersi il tipo e il tono di
opposizione che preferiscono: è una prerogativa riconosciuta e voluta
dall’ordinamento a tutela di una democrazia compiuta e vera.

In merito poi a quanto le opposizioni siano state ascoltate avrei molto
da obiettare, a partire dall’ennesima seduta monotematica richiesta e,
puntualmente, rinviata ieri. In questi anni, alle nostre richieste –
dalla seduta sul trasporto pubblico, a quella sulle partecipate, sul
patrimonio, sulla movida – mai una sola risposta positiva. A
dimostrazione, ancora una volta, che per quest’amministrazione le
chiacchiere sono una cosa, i fatti tutta un’altra.”


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