Valeria Valente, senatrice del Pd, i Dem hanno sempre detto di essere contrari, lo confermerete nella votazione di domani?
«Sì, confermeremo la contrarietà. Un inciso: l`emendamento presenta un profilo alto di inammissibilità vista la non attinenza, sul piano del contenuto, con il provvedimento a cui si riferisce. Più è forte la concentrazione del potere in un incarico, meno tempo deve durare. Questo nell`interesse dei cittadini e del buon governo regionale, perché va evitata una prolungata concentrazione di potere esecutivo monocratico nelle stesse mani».
Anche nel centrodestra ci sono molte voci contrarie ed è probabile che il tentativo della Lega sia infruttuoso. Domani la partita dovrebbe essere chiusa. Sarà tempo, quindi, per il centrosinistra di discutere del candidato per la Campania.
«Prima vorremmo avere certezza sulle regole del gioco visto questo continuo balletto della destra che, appunto, paventa cambiamenti unilaterali delle regole perfino a ridosso dell`inizio di partita. Stiamo assistendo ad un comportamento incredibile: prima il Governo ricorre alla Corte costituzionale contro le leggi regionali per il terzo mandato, poi lascia che la Lega, prospetti l`opposto. I soliti giochetti politici in sfregio alle istituzioni e a danno degli interessi di tutti».
Prima ancora che sui nomi, c`è da risolvere il nodo relativo a De Luca
«Va trovata una sintesi politica, partendo dal fatto che sono certa della volontà del governatore di non voler consegnare la Regione alla destra, disperdendo la sua esperienza di governo. De Luca è una risorsa per il centrosinistra. Il presidente ha ereditato una situazione difficile e gli va riconosciuto il merito di aver lottato per la dignità della Campania, penso su tutto alla difesa e alla spesa dei Fondi per la coesione, tema strategico per lo sviluppo».
Come si costruisce una proposta unitaria del centro-sinistra?
«Abbiamo il dovere di realizzare un`alternativa a quello che è il Governo più antimeridionalista di sempre e che non vogliamo arrivi a guidare, con la stessa politica pericolosa, la Regione. Questa destra è quella dell`Autonomia differenziata, con cui si condanna il Sud all`immobilismo depressivo e si lacera la Repubblica. È su questo pericolo gravissimo che si devono unire le forze. Del resto per il Comune è già accaduto».
Il “modello Napoli”, certo. È una strada da seguire?
«Certo. Il modello Napoli però non è solo una coalizione estesa, ma anche un esempio di buona amministrazione dalla giusta postura istituzionale. Il merito di Manfredi è avere una chiara visione di città per i prossimi decenni e lavorare oggi per costruirne le condizioni: una Napoli moderna, competitiva, ma anche giusta e solidale. Il risanamento dei conti e delle partecipate, la Coppa America, il rafforzamento della capacità di attrarre e accogliere della città, l`attenzione e gli investimenti per i quartieri più difficili sono azioni concrete che vanno in questa direzione».