“Il 7ottobre resterà impresso nelle coscienze del popolo di Israele e nelle nostre. Un crimine orrendo: donne israeliane stuprate, bambini e anziani sterminati nelle loro case. E di quell’attacco Hamas porta tutta la colpa. A distanza di un anno, ancora gli ostaggi sono nelle mani dei terroristi. Il pensiero va alle loro famiglie. Israele ha risposto a quella violenza, e quella risposta si è fatta sproporzionata ecatombe. E dunque, il pensiero corre anche al popolo palestinese, costretto ad una condizione indicibile e devastato da una guerra che ha portato a oltre 40 mila morti, e a quello del Libano, inghiottito da una spirale che rischia di prefigurare lo scontro finale fra Israele e Iran. Piuttosto che la via dell’estremismo del governo di Netanyahu ci vorrebbe una leadership che riporti ‘Israele a se stesso’, come afferma David Grossman. E servirebbe l’Ue, oggi incapace di darsi una politica estera e di difesa comuni”. Lo scrive su Fb la senatrice del Pd Valeria Valente.
“Assistiamo purtroppo – continua Valente – ad un solo protagonismo: quello dell’antisemitismo che, anche in Europa e spesso sotto le mentite spoglie dell’antisionismo, rialza la testa. In questa spirale la politica è l’unica strada, proprio quando sembra preclusa. Sono azioni necessarie: la richiesta di un cessate il fuoco da parte della comunità internazionale; la ripresa del percorso tracciato con gli accordi di Abramo; il riconoscimento dello stato di Palestina e lo smantellamento delle colonie in Cisgiordania. L’obiettivo di due popoli due Stati è ancora l’unica soluzione, anche se sembra impossibile. Non ci sono alternative contro i fondamentalismi, che fanno male soprattutto alle comunità che fingono di difendere, e minano la pace”.