“È gravissimo che una giornalista come Barbara Palombelli, su una rete nazionale come Rete4, abbia affermato come sia lecito chiedersi, di fronte a 7 femminicidi negli ultimi 7 giorni, se le donne non abbiano ‘avuto un comportamento esasperante, aggressivo’ per meritarsi di essere uccise, aggiungendo che è una domanda che ‘dobbiamo porci per forza’. No, Palombelli, è proprio la domanda che non dobbiamo porci e che soprattutto una giornalista non dovrebbe porsi. Nessun comportamento di una donna, per quanto esasperante all’interno della coppia, può giustificare la prevaricazione della forza maschile fino al femminicidio. Con queste parole Palombelli ci offende tutte e, da operatrice dell’informazione con una grande presa sul pubblico, rischia di vanificare la battaglia comune contro la violenza domestica e il femminicidio”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della commissione Femminicidio, in una nota.
“È proprio questo lo stereotipo – prosegue Valente – che mina ogni battaglia contro il femminicidio e la violenza di genere. Vogliamo tornare al potere correttivo del pater familias nei confronti di moglie e figli? Io credo che questa, da parte di Palombelli, sia stata una voluta provocazione, per fare notizia. Cosa ancora più grave, perché i media e gli operatori dei media dovrebbero aiutarci nel contrasto, proponendo un modello di relazione tra uomo e donna basato sul rispetto dei diritti e sulla parità. E il primo diritto è vivere”.


Ne Parlano