“L’idea di un’alleanza del Pd e delle forze di centrosinistra della Campania con Luigi de Magistris per le prossime elezioni regionali è durata, come si dice, lo spazio di un mattino. Non poteva essere che così. Il Pd ha un candidato già competitivo per la Regione Campania che è il presidente De Luca, il quale in questi anni di governo si è distinto per una cultura del fare che si pone esattamente agli antipodi del populismo inconcludente del sindaco di Napoli. Associare un arruffone come de Magistris, che in questi anni si è barcamenato con una maggioranza che va dall’antagonismo militante a notabili esponenti della diaspora berlusconiana, avrebbe soltanto indebolito il profilo riformatore e la credibilità della coalizione di centrosinistra che tra un anno andrà a chiedere il consenso dei campani per il governo regionale”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione femminicidio, eletta a Napoli.
“D’altronde che de Magistris non goda ormai più di un grande consenso neppure tra i napoletani – prosegue Valente – lo dimostra il fatto che ad ogni elezione, politica, europea, amministrativa, il sindaco di Napoli, pur annunciando puntualmente sfracelli, si guarda bene dal candidarsi. Il compito di militanti e dirigenti, dei simpatizzanti del Pd, oggi, non può essere certo quello di ricercare alleanze con un ceto politico in disfatta, ma di radicare sempre di più il partito nei territori, nei luoghi del disagio, tra i lavoratori, nell’attivismo e nel civismo di tanti giovani. Certo, senza nasconderci che la battaglia elettorale in Campania si prospetta difficile, con una destra aggressiva che con la leadership di Salvini sta cambiando pelle. Ma la forza di una classe dirigente di un grande partito politico si misura proprio in questi frangenti – conclude Valente – cerchiamo di essere tutti all’altezza del compito che ci attende”.


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