“Le parole con cui il pm di Brescia ha chiesto l’assoluzione per un ex marito bengalese accusato di violenze sulla moglie della stessa nazionalità sono gravi perché finiscono con il giustificare proprio la cultura patriarcale contro cui combattiamo per contrastare la violenza sulle donne. Una cultura sbagliata, che vorrebbe la donna naturalmente esposta alle vessazioni di chi la sposa e di cui diviene proprietà. In Italia non è accettabile che una donna venga picchiata o resa schiava perché per cultura il marito pensa che sia normale, neanche se questo intreccia il tema del rispetto della cultura di origine di persone straniere o migranti”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente, componente della Commissione Bicamerale contro il femminicidio e la violenza di genere. “E’ proprio per evitare casi come questo – prosegue Valente – che serve la formazione degli operatori della giustizia. Gli stereotipi e i pregiudizi contro le donne non possono più albergare nelle aule giudiziarie, la violenza contro le donne deve essere riconosciuta come una violazione dei diritti umani fondamentali. Punto


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