Il Senato oggi approverà in prima lettura il ddl sulle statistiche sulle violenze di genere. Valeria Valente, presidente della commissione parlamentare sul femminicidio, spiega come questa legge può aiutare le donne?
«Colma un vuoto. Oggi spesso la violenza di genere rimane sommersa perché sottostimiamo l`evento, lo derubrichiamo ad altro. Con questa legge obblighiamo tutti coloro che registrano le denunce – forze dell`ordine, pronto soccorso, pm – a rilevare la relazione autore vittima. Un esempio: se una donna muore investita da un`automobile catalogheremo l`evento come incidente stradale. Ma se l`uomo al volante non era un estraneo ma un ex compagno allora è femminicidio».
L`obiettivo quindi è individuare dei campanelli allarme, “spie” di possibili violenze di genere?
«Si, abbiamo stilato una lista di 25 reati in cui ci sarà l`obbligo di indagine sulla relazione tra autore e vittima. Inoltre si inizieranno a incrociare i dati tra ministero dell`Interno, ospedali, polizia giudiziaria».
In Italia ormai non mancano le leggi che puniscono severamente reati contro le donne. Però le violenze non si fermano. Cosa serve ancora?
«Cambiare nel profondo alcuni retaggi culturali, incidere sullo squilibrio di potere tra donne e uomini, formare meglio e di più gli operatori specializzati che devono contrastare questo triste fenomeno. Il percorso purtroppo è ancora lungo». Giusy Franzese