“A cinquant’anni esatti dall’approvazione in Parlamento della legge 151/75 sulla riforma del diritto di famiglia, che insieme alla legge sul divorzio ha cambiato le relazioni tra coniugi e i modelli di famiglia in Italia, dobbiamo celebrare il grande percorso per i diritti e la parità compiuti dalle donne e le parlamentari che quella normativa vollero con forza. 50 anni fa spariva dalla legge il ‘padre padrone’ e le mogli e madri smettevano di avere un tutore. Sappiamo però che abbiamo ancora molta strada davanti a noi, che la violenza domestica é una realtà per tante, troppe donne e che aumentare l’occupazione e quindi l’autonomia femminile soprattutto al Sud é la grande sfida. Il lavoro di cura che le donne svolgono non é riconosciuto, la maternità non é considerata appieno una funzione sociale, scarseggiano i servizi come gli asili nido, pesa il gender pay gap. Il patriarcato é duro a morire. Ancora oggi, con una donna Presidente del Consiglio, la destra ha presentato e sta discutendo in Senato il ddl 832 Balboni che rimette in discussione in sostanza la riforma del diritto di famiglia e attacca i diritti delle madri e delle donne. E ha tagliato i posti-nido che avevamo messo in programma con il Pnrr. Il Parlamento deve approvare una legge per disciplinare la trasmissione ai figli anche del cognome materno. La battaglia per i diritti delle donne non si può dire conclusa ”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente.
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