“Da quando le donne non votavano, l’aborto era un reato e lo stupro era un delitto contro la morale, abbiamo fatto tanta strada e l’abbiamo fatta tutte insieme, ogni donna che ha combattuto per se stessa e per le altre ha spostato più in là i limiti imposti a tutte. Ma il cammino per superare la cultura patriarcale è ancora lungo e per questo serve anche un 8 marzo di rivendicazione”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente.

“Il pregiudizio sessista – prosegue Valente – non è mai un privilegio, se vogliamo che il mondo cambi anche per le donne normali e non solo per quelle dotate di determinazione e forza oltre misura vanno rimossi gli ostacoli concreti alla parità, che consistono in modelli maschili di gestione del potere e di organizzazione sociale e in una cultura che ancora si riflette in rapporti professionali e personali sperequati. Giorgia Meloni, la prima donna Premier, non può ragionare come se il contesto delegittimante per le donne non esistesse, ha il compito di rimuovere quegli ostacoli, non è sufficiente che qualcuna arrivi in cima, serve un cambiamento per tutte”. 


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