“La Lega ha costretto il senatore del Carroccio Manfredi Potenti a ritirare
il disegno di legge ‘Disposizioni per la tutela della lingua italiana,
rispetto alle differenze di genere’ grazie alle proteste di tutte le
opposizioni. Ne siamo ovviamente contenti, ma a tutte e tutti dico: non
sottovalutiamo il problema. E’ stato un fatto grave, non un’iniziativa
ridicola o antistorica. Pensare che la declinazione femminile di nomi
istituzionali o professionali corrompa la lingua italiana e per questo prevedere
anche multe salate, rivela un pensiero ben preciso: e cioè che le donne nella
vita pubblica siano un orpello da cancellare e che il sistema, maschile e
maschilista, sia il punto di riferimento per tutti, il neutro della
soggettività maschile che tutto ingloba. Questa destra crede nel modello
patriarcale di società e lo dimostra di continuo: sull’aborto,
sull’occupazione femminile, sulla famiglia. Non abbassiamo la guardia, perché
è dal linguaggio che parte il cambiamento”. Lo dice la senatrice del Pd
Valeria Valente.


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