“Abbiamo ascoltato il presidente Romeo dire che il ddl Zan implicherebbe un arretramento dei diritti delle donne. Lo abbiamo sentito utilizzare a sostegno di questo argomento le parole dell’amica Paola Concia e quelle espresse da tante donne del mondo progressista e femminista in queste ore, me compresa. È evidente che si stratta di una strumentalizzazione e come tale è inaccettabile e va rispedita al mittente. Le sue parole in tema di diritti e libertà femminili sono parole stonate e poco credibili, perché pronunciate da chi su questo terreno ha una storia che va in tutt’altra direzione”. Lo dice la senatrice Valeria Valente, capogruppo dem nella Commissione Affari costituzionali. “Cosa pensi davvero la Lega e cosa nascondano in realtà le parole di Romeo – continua Valente – lo spiegano gli atti, i disegni di legge gli interventi di sempre: dai tentativi di ostacolare l’attuazione della legge sull’aborto, a quelli per riportare il diritto di famiglia a prima della riforma grazie al ddl Pillon, fino all’inserimento della Pas nell’ordinamento giuridico per togliere i figli alle madri e di dare la terra a chi fa il terzo figlio. Non è certo la Lega a poter dare lezioni sui diritti e le libertà femminili con l’obiettivo di mettere veti sul ddl Zan. Come Pd, vogliamo che inizi la discussione in Commissione e che il ddl Zan venga approvato, dopo esserci confrontati nel merito. Personalmente vorrei che venisse modificato in alcuni passaggi per renderlo più condiviso e soprattutto concretamente più efficace. Resta l’esigenza assoluta di approvare comunque, quanto prima – conclude Valente – la legge Zan contro l’omotransfobia”.
Roma, 21 aprile 2021


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