“Preoccupanti i dati Bankitalia su ‘Le donne, il lavoro e la crescita economica’. Il tasso di occupazione femminile in Italia si attesta ancora solo al 51%, inferiore di oltre 18 punti rispetto a quello maschile. Grave anche la differenza salariale e il differenziale si accentua con la maternità e l’avanzare della carriera. Proprio la maternità resta un fattore penalizzante: le madri hanno una probabilità quasi doppia di perdere l’impiego nei due anni successivi alla nascita del figlio e a 15 anni dal parto le retribuzioni medie sono circa la metà rispetto alle donne senza figli, principalmente causa della scelta del part-time involontario. Anche sul piano fiscale, l’Italia non è un paese per lavoratrici: le detrazioni scoraggiano il secondo percettore di reddito”. Lo scrive su Facebook la senatrice del Pd Valeria Valente, che incalza: “E’ chiaro che il lavoro delle donne e la parità dovrebbero diventare priorità assolute dell’Esecutivo. Attuare il Pnrr con la clausola del 30% per l’occupazione femminile e con il piano nidi e scuole dell’infanzia è fondamentale per lo sviluppo del Paese, non ci stanchiamo di dirlo. Il governo su questo non può scherzare, non tradirebbe l’opposizione ma l’Italia. Solo rafforzando il welfare e ripensando il mondo del lavoro che è a misura maschile potremmo sprigionare quella forza delle donne che, per ora, continuiamo a tenere in panchina, danneggiando il futuro di tutti”.
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