“La maggioranza ha avuto bisogno della fiducia in Senato per approvare il dl Caivano, un decreto bandiera che non risolverà i problemi di Caivano, come delle tante periferie d’Italia in cui si associano disoccupazione, povertà educativa e materiale, disagio giovanile e criminalità minorile. Da napoletana dico che si poteva scegliere di affidare Caivano e tutte le periferie d’Italia alla cura attenta di una legge parlamentare, meditata e costruita nei tempi giusti, che puntasse sulla prevenzione e sul recupero invece che sulla repressione e sul carcere. Hanno scelto di non farlo, perché la ricerca spasmodica del consenso, la propaganda e la demagogia di queste destre non tollerano i tempi distesi e giusti della politica parlamentare. Non solo, il governo ha avuto bisogno del voto di fiducia per tenere insieme una maggioranza rissosa, che ha raggiunto il numero legale in Senato per il rotto della cuffia, uno spettacolo tanto più indecoroso perché andato in scena su norme di carattere penale”. Lo dice la senatrice napoletana del Pd Valeria Valente. “Con il Dl Caivano – prosegue Valente – la destra ha incrementato la possibilità di applicare ai minori le misure cautelari, ha aumentato le pene di alcuni reati, ha ridotto l’applicabilità di un istituto fondamentale nella giustizia minorile come la messa alla prova, ha in sostanza reso più facile l’ingresso in carcere per i minorenni. Ma è questa la risposta più efficace contro la devianza giovanile? La via penale è certamente più facile rispetto a quella degli investimenti nei presidi educativi, nel sostegno alle famiglie, nella lotta alla povertà economica, sociale ed educativa. Più carcere non significa più sicurezza: avere più ragazzi in carcere garantisce solo di aumentare in prospettiva la popolazione carceraria anche adulta”.
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