“Due femminicidi di giovani studentesse in poco tempo, con il ritrovamento del corpo di Ilaria Sula gettato in un campo, in una valigia. L’efferatezza e il grado di violenza di questi femminicidi ripetono un terribile schema e riflettono una cultura del possesso maschile sulle donne e sulle loro libertà davvero radicata, per cui se una donna osa mettere fine a una relazione può pagare questa scelta di autodeterminazione con la sua vita. Siamo di fronte a ragazzi, anche giovanissimi, che non accettano il rifiuto. È un dato inquietante che ci impone un salto di qualità”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente.
“Molto è stato fatto fino ad oggi- prosegue Valente – ma è davvero arrivato il tempo per fare quel passo in più non più rinviabile. E’ necessario innanzitutto che a prendere la parola siano gli uomini, tutti gli uomini non solo quelli a rischio. Bisogna schierarsi con le donne, leggere e denunciare modelli di relazione non paritari, capire che è necessaria davvero una rivoluzione culturale in grado di riconoscere i retaggi di una cultura patriarcale ancora drammaticamente presente, arrivare a essere intolleranti verso tutte le forme di dominio o mancanza di rispetto. E’ necessario che la condanna sia unanime e senza più distinguo, che la cultura sia accompagnata da norme all’altezza e coraggiose, che la mobilitazione sia forte e costante e la ribellione delle coscienze profonda e diffusa. Serve che a prendere la parola pubblica siano le classi dirigenti tutte al fianco delle reti antiviolenza. E’ necessario riconoscere che il fenomeno della violenza maschile sulle donne è un fatto pubblico e non privato, che non si tratta di un’emergenza ma di un dato strutturale. E’ indispensabile che chi forma e informa abbia questa come sua priorità. Per questo servono impegno, coerenza, determinazione e risorse. Solo così potremo davvero segnare un passo decisivo anche se il sentiero è lungo e le scorciatoie non pagano”.


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