“L’adozione di un testo base, probabilmente leggermente diverso diverso dal Pillon, è una procedura già prevista dai lavori di commissione. Il ddl Pillon è infatti all’esame insieme con altri due disegni di legge e quindi in commissione Giustizia a partire dalla settimana prossima si lavorerà a un testo base unico. Perché questo passaggio non sia una presa in giro da parte di Spadafora e del M5s, è necessario per prima cosa ritirare il ddl Pillon. Lo ribadiamo, quel testo è inemendabile e nessun confronto può cominciare a partire da quel testo o da un testo base che parta dai quei presupposti e da quei principi. Per noi sono sbagliate l’impostazione culturale e la visione che sono alla base della proposta della Lega. La settimana prossima con ogni probabilità comincerà la discussione generale. Spadafora e il M5s possono cominciare a fare i fatti invece delle chiacchiere, chiedendo al loro alleato di governo di ritirare il testo e di ricominciare un confronto su altri presupposti: sostegni alla genitorialità e incentivi reali per il lavoro delle donne, conciliazione, servizi alle famiglie, maggiore tutela per chi denuncia o subisce violenza. Le donne hanno dimostrato che non si lasciano intimidire. In Parlamento daremo seguito alla mobilitazione contro il Pillon cominciata nelle piazze d’Italia e proseguita a Verona”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione sul femminicidio e componente della Commissione Giustizia.


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