“Da una prima lettura del testo emerge con chiarezza che anche questa manovra non è ciò di cui avrebbero bisogno le donne italiane. La visione miope della destra sia della famiglia che del rapporto tra donne, lavoro e sviluppo del Paese segna pesantemente una legge di bilancio inadeguata”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente.
“Le scelte operate dal governo Meloni – prosegue Valente – sono tanto precise quanto sbagliate per le donne: il quoziente familiare penalizza come è noto il secondo percettore di reddito e quindi scoraggia il lavoro delle donne. Gli sgravi contributivi e gli incentivi pensionistici per le madri con 3 o più figli sono destinati a una platea molto ristretta e confermano che per la destra il modello di famiglia è uno e uno soltanto. L’estensione del congedo parentale di un mese all’80 per cento, intervento certamente da registrare come positivo, si muove nella logica del diritto alla maternità delle donne e non in quella della condivisione dei carichi familiari, visto che con il congedo di paternità obbligatorio siamo fermi ai 10 giorni. Assenti misure per incentivare il lavoro femminile, la destra sceglie invece di effettuare pesanti tagli sulla sanità e sulla scuola, settori ad alta concentrazione di presenza femminile. A tutto questo ai aggiunge il taglio ai nidi soprattutto al Sud dove, come è scritto nel Psb, ci si accontenterà di raggiungere il 15% di copertura invece del 33%. Le donne insomma verranno purtroppo penalizzate, sia come fruitrici dei servizi che come lavoratrici dei settori colpiti. E nel Mezzogiorno più che al Nord. Una visione limitata e negativa per l’intero Paese”.