“Il femminicidio di Franca Marruocco a Cerreto D’Esi sgomenta perché, ancora una volta, lei aveva denunciato, e l’ex marito era stato addirittura sottoposto a misura cautelare con braccialetto elettronico, almeno da quanto emerge dalle notizie di stampa. Andrà verificato quanto accaduto e cosa non ha funzionato, ma intanto va ricordato che le misure cautelari sono preziose e possono svolgere la loro importante funzione solo se rapportate sempre in maniera adeguata a un’attenta valutazione del rischio per lei e a una rigorosa e puntuale valutazione della pericolosità sociale di lui, valutazione che spetta alle forze di polizia e all’autorità giudiziaria e deve essere costante e non può non tenere conto dei comportamenti e della risposta dell’uomo. Se, come sembra, l’uomo aveva violato più di una volta le limitazioni impostegli, le misure cautelari andavano riviste e rese più stringenti. In ogni caso, al netto delle verifiche necessarie per capire cosa non ha evidentemente funzionato, l’auspicio è che, come ha sottolineato lo sportello antiviolenza Artemisia che seguiva Marruocco, non si invochi l’incapacità del soggetto di intendere e di volere perché, il raptus non ha nulla a che vedere con la violenza e i maltrattamenti protratti per anni, di cui in questo caso come in molti altri purtroppo il femminicidio è stato l’atroce epilogo. Intanto ci stringiamo alla famiglia di Franca, donna coraggiosa e tenace che, nonostante il suo vissuto, si era dichiara pronta ad aiutare altre donne”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente, componente della Commissione Bicamerale femminicidio.


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