Il match tra Imane Khelif e Angela Carini non può diventare una questione personale ideologica o politica, né può essere strumentalizzato come ha fatto il governo di destra. E’ quanto afferma in sintesi in un post su Facebook la senatrice del Pd Valeria Valente, componente della Bicamerale femminicidio e violenza di genere, puntando il dito sulle regole agonistiche e sulla necessità di imparare dal femminismo della differenza.
“Imane Khelif – scrive Valente – non è un uomo, né un/a trans, ma una donna androgina il cui corpo produce naturalmente elevati livelli di testosterone, che incide su corporatura e muscolatura, rendendo il corpo più forte e più potente. Dunque il tema delle regole che garantiscano siano Imane che Angela esiste. Serve rispetto per entrambe, per Angela che probabilmente anche a causa di regole da rivedere ma in vigore ha visto sfumare in 46 secondi il sogno dell’Olimpiade e per Imane, che a causa delle stesse regole ha potuto gareggiare e continuerà a farlo, com’è suo diritto e che per questo non può essere messa alla gogna, come è accaduto. Gli attacchi vergognosi e indegni cui è stata sottoposta vanno condannati e respinti. Anche per questo indigna la destra al governo che, invece di mostrare rispetto per entrambe e per le Olimpiadi, ha strumentalizzato in modo inaccettabile la particolare condizione di Angela Carini, che ha dimostrato saggezza e coraggio e alla quale va il nostro incoraggiamento. Tuttavia questa vicenda deve indurre a valutazioni più puntuali, perché lo sport non può diventare un altro luogo in cui il corpo di donna con caratteristiche femminili possa essere penalizzato rispetto a un corpo con caratteristiche più ‘maschili’. E’ un tema di cui i futuri regolamenti sportivi devono farsi pieno carico. Ciò che non si può fare è applicare astrazioni ideologiche per sentirsi nel giusto e sollevarsi la coscienza. Il femminismo della differenza ci ha insegnato che non c’è niente di più sbagliato che trattare allo stesso modo persone differenti, senza rispettare pienamente la loro differenza”.


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