“È stato approvato in Commissione Bilancio il nostro emendamento al Decreto Pnrr che interviene sull’estensione (dal 29 giugno 2025 al 31 dicembre 2026) del regime transitorio della riforma dell’accesso al ruolo universitario che è stata introdotta dalla Legge 79 del 2022. Sulla base del nostro emendamento, coloro che hanno svolto per almeno tre anni un RTDa (ricercatore a tempo determinato) e sono vincitori di un RTT (nuovo ruolo di ricercatore in ‘tenure track’) possono, su richiesta, vedere riconosciuti tre anni di servizio, anticipando di conseguenza la chiamata al ruolo di professore associato; allo stesso modo, coloro che hanno svolto per almeno tre anni, anche non consecutivi, assegni di ricerca e sono vincitori di un RTT possono, su richiesta, vedere riconosciuti due anni di servizio, anticipando di conseguenza la chiamata al ruolo di professore associato. In questo modo vengono tutelati tutti i ricercatori precari storici (anche gli assegnisti di ricerca) dell’università italiana, che altrimenti, nella precedente disposizione prevista nel testo iniziale del Decreto Pnrr, non avrebbero visti riconosciuti e valorizzati gli anni di ricerca svolti nelle nostre università. Questo nostro emendamento corregge un torto e dà pieno riconoscimento al lavoro svolto tra innumerevoli difficoltà dai ricercatori precari, rafforzando il regime transitorio coerentemente con lo spirito degli emendamenti da noi presentati e poi approvati e confluiti nel Decreto 36 del 2022. L’approvazione di questo emendamento è un punto a favore del riconoscimento del lavoro della ricerca e contro il precariato”. Così in una nota il senatore del Pd Francesco Verducci, primo firmatario dell’emendamento.
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