“Anche oggi registriamo la curiosa unione di Brunetta, Fratoianni e Gasparri, uniti nella lotta contro il Pd. Ma è polemica strumentale e tutta politica, che con la richiesta di pluralismo non c’entra nulla. Urlano contro violazioni inesistenti. Il Referendum non è stato ancora indetto, i comitati del ‘si’ e del ‘no’ fino ad allora- quando da legge vigente entrerà in vigore la normativa sulla ‘par condicio’- non hanno alcun ruolo istituzionale. Quindi di che stiamo parlando? Ciò che compete in primo luogo alla Rai e poi a tutte le testate giornalistiche, televisive e non, è garantire pluralismo e imparzialità. Questo si fa dando voce ai diversi soggetti politici, cosa che sta avvenendo con equilibrio. Se alcuni partiti preferiscono parlare di riforme istituzionali, ed altri prediligono altri temi,   questo non può essere imputato alle testate giornalistiche. Ognuno utilizza i suoi spazi e porta avanti i propri temi. Quella di Brunetta, Gasparri, Fratoianni e co. è una polemica surreale: se credono, utilizzino le proprie presenze per parlare di riforme istituzionali. Certo non possono pretendere di decidere la scaletta degli interventi degli esponenti di altri partiti. In caso contrario allora dicano a Salvini di smetterla di utilizzare tutto il suo tempo a parlare di immigrazione! Lasciamo perdere le strumentalità. La Commissione di Vigilanza ha il compito di veder garantito il pluralismo ma al tempo di presidiare l’autonomia dell’Azienda. Polemiche come queste sono deleterie”. Così il vice presidente della commissione di Vigilanza Rai, Francesco Verducci, senatore del Pd, commenta le dichiarazioni degli esponenti delle opposizioni sulle presenze tv relative al Referendum.


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