“L’atto di oggi è la dimostrazione plastica del fallimento del governo Meloni, anche sul versante della cultura. Un’offesa al mondo della cultura, alle professioni dello spettacolo e delle arti performative e creative”. Così Francesco Verducci nel suo intervento in aula in dichiarazione di voto sul ddl Spettacolo.
“I lavoratori dello spettacolo – afferma il parlamentare democratico – attendono da troppo tempo. È un mondo che crea ricchezza e costruisce occupazione, un modo che crea coscienza civile, coesione e identità condivisa, che crea democrazia. Un mondo imprescindibile per la reputazione e la forza del nostro paese. Il mondo della cultura, oggi, a quasi due anni dall’insediamento del governo della destra, si ritrova abbandonato a se stesso, circondato da un nulla di fatto, usato, strumentalizzato e raggirato”.
“Tutti ricordano – continua Verducci – gli annunci del governo, i titoli pomposi sulla realizzazione del codice dello spettacolo. E’ stata solo messinscena. È arrivato luglio, ma del Codice non c’è traccia. Dietro la propaganda c’è solo il nulla. Il nulla del Ministero del Ministro Sangiuliano e del Sottosegretario Mazzi. Questo Governo non ha alibi, se non la responsabilità della propria totale incapacità e spregiudicatezza. C’è un mondo che attende risposte e certezze da troppo tempo. Questa vertenza non riguarda solo alcune categorie, ma l’intero Paese, l’idea d’Italia e il suo posto nel mondo. Il Governo si è riempito la bocca della promessa che la delega sarebbe stata approvata in tempi record: oggi quelle si sono dimostrate solo fandonie”.
“Continueremo a dare voce a questa battaglia, a dire no a chi vuole prendere in giro un intero settore. È stata stravolta e tradita l’indennità di discontinuità. Vengono tagliate le risorse, come accaduto con i comuni, con ripercussioni che saranno pesanti per la cultura. Il nostro è un ‘no’ che toglie al Governo false giustificazioni che sono merce avariata. È un ‘no’ per dare una scossa, nell’interesse di lavoratrici e lavoratori che aspettano da troppo tempo. Continueremo a dire ‘no’ a chi sta mortificando da mesi il mondo delle arti e dello spettacolo, a chi sta vanificando i risultati ottenuti e vuole un ritorno indietro. Continueremo a stare dalla parte del mondo della cultura e dello spettacolo, di chi vuole continuare a fare questo lavoro, perché è la sua vita, e vuole farlo senza piegarsi ai ricatti e alle ingiustizie, ma nel pieno della propria autonomia e libertà”, ha concluso Verducci.

Roma 17 luglio 2024


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