(AgenziaCULT) – Roma, 17 apr – Il Presidente del Consiglio, nella sua veste di Autorità nazionale per la
sicurezza, “emani una direttiva vincolante per il versamento all’Archivio
centrale dello Stato di tutti i documenti, presenti presso tutte le pubbliche
amministrazioni e gli organismi citati, inerenti alle modalità con cui il
fascismo occultò la verità sull’assassinio di Matteotti e nascose le proprie
responsabilità nel crimine”. E’ quanto chiede un ordine del giorno al ddl
“Celebrazioni per il centesimo anniversario della morte di Giacomo
Matteotti”, attualmente in fase di esame presso la commissione Cultura del
Senato, presentato dal relatore del provvedimento, Francesco Verducci (Pd). Il
disegno di legge, a firma Liliana Segre, promuove e valorizza in ambito
nazionale e internazionale la conoscenza e lo studio dell’opera e del pensiero
di Giacomo Matteotti di cui nel 2024 ricorrono i cento anni dalla morte.
L’ordine del giorno Verducci, inoltre, impegna il Governo ad invitare gli
eredi della famiglia Savoia “ad adempiere l’obbligo di completare la
restituzione all’Archivio di Stato di Torino di tutti i documenti mancanti,
rispetto al versamento del 1983”.
“Il patrimonio di conoscenze documentali – necessario per ricostruire le
modalità con cui il fascismo occultò la verità sull’assassinio di Matteotti
e nascose le proprie responsabilità nel crimine – si è sin qui dimostrato
particolarmente lacunoso, con l’aggravante rappresentata dal trasferimento
all’estero dei fondi archivistici detenuti da privati, discendenti dai
protagonisti della vita istituzionale del nostro Paese”, spiega il relatore. “La
modalità più efficace, per obbligare le pubbliche amministrazioni alla piena
discovery del materiale documentale presente nei propri archivi, è la direttiva
del Presidente del consiglio che si impone a tutti i Ministeri, enti ed altri
organi pubblici, agli archivi del Ministero per gli affari esteri e degli Stati
maggiori delle Forze armate, dell’esercito, della marina e dell’aeronautica e
del Comando generale dell’Arma dei carabinieri, nonché agli organismi
rientranti nel sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, ivi
comprese le segreterie per la sicurezza dei singoli ministeri che gestiscono il
patrimonio documentale ereditato dagli uffici cifra dei gabinetti ministeriali
del Ventennio”.
Il senatore dem ricorda che le direttive 8 aprile 2008 a firma Prodi, 22
aprile 2014 a firma Renzi e 2 agosto 2021 a firma Draghi, “si sono dimostrate
decisive sia per mettere a disposizione degli studiosi i documenti ancora non
versati nonostante il decorso dei termini di legge, sia per individuare i casi
in cui ‘le amministrazioni hanno avuto talora scarso controllo della propria
documentazione, soprattutto di quella non più in uso, e tale circostanza ha
causato in alcuni casi dispersioni o perdita di fonti rilevanti per la ricerca
storica’”. In particolare, conclude Verducci, “su tutti i carteggi di Vittorio
Emanuele III, non oggetto di restituzione all’Archivio di Stato di Torino nel
1983, andrebbero esercitati i poteri di tutela di cui agli articoli 10 comma 2 e
13 comma 2 del decreto legislativo n. 42 del 2004: esso sottopone a vincolo
anche ‘gli archivi e i singoli documenti dello Stato’ e tali risultano anche
‘qualora i soggetti cui essi appartengono mutino in qualunque modo la loro
natura giuridica’, come è stato in caso della famiglia Savoia dopo la fine
della monarchia”.


Ne Parlano