“Basta fare polemica sui dati letti a casaccio. Gasparri, Brunetta e co. urlano contro violazioni inesistenti. Perché basterebbe saper o voler leggere per chiudere e sgonfiare un caso montato ad arte. E dunque: sulla base dei dati Agcom su tempo di parola complessivo già pubblicati nel sito Agcom dal 20 aprile al 6 giugno, emerge con chiarezza che le forze favorevoli al Sì hanno goduto del 32% del tempo di parola (circa 11 ore su oltre 34), mentre le forze politiche favorevoli al No hanno ottenuto il 47% del tempo di parola. Il resto è stato fruito da forze politiche non ancora schierate o da liste civiche locali”. Lo scrive il senatore del Pd Francesco Verducci, vicepresidente della commissione di Vigilanza, in un intervento pubblicato su Unità.tv.

“E qui ci sta una precisazione doverosa – prosegue – il referendum non è stato ancora indetto, e dunque i comitati del Sì e del No fino ad allora – quando da legge vigente entrerà in vigore la normativa sulla ‘par condicio’ – non hanno alcun ruolo istituzionale. Quindi di che cosa stiamo parlando? Ciò che compete in primo luogo alla Rai e comunque a tutte le testate giornalistiche, televisive e non, è garantire pluralismo e imparzialità. Questo si fa dando voce ai diversi soggetti politici, cosa che come si evince dai dati sta avvenendo con equilibrio”.

“Quella di Brunetta, Gasparri, Fratoianni e co. è una polemica surreale – conclude Verducci – se credono, utilizzino le proprie presenze per parlare di riforme istituzionali. La Commissione di Vigilanza ha il compito di veder garantito il pluralismo ma al tempo stesso di presidiare l’autonomia della Rai. C’è chi invece agita presunte violazioni del pluralismo per condizionarne l’autonomia. La smettano, sarebbe meglio”.


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