‘Non finanziare l’indennità di discontinuità significherebbe ucciderla. Significherebbe affossare uno strumento indispensabile di welfare universale, riconoscimento e tutela per migliaia di lavoratori, tra le categorie più colpite dai contraccolpi della crisi pandemica. Lo scorso luglio l’indennità è diventata legge dello Stato, dopo tante battaglie, se il Governo decide di non finanziarla vuol dire che vuole affossarla, smascherando così da subito la sua natura contro i lavoratori e contro la cultura. Chiediamo che non si commetta questo scempio. Il Governo faccia vivere questo strumento innovativo e indispensabile, che finalmente ha riconosciuto dignità al lavoro delle arti performative attraverso il riconoscimento delle fasi di studio e progettazione, come imprescindibili e necessarie soprattutto in termini contributivi.
Siamo a fianco delle associazioni del mondo dello spettacolo (Unita, Forum Arte e Spettacolo, La Musica Che Gira e Arci), che oggi in conferenza stampa hanno chiesto a gran voce il sostegno ai nostri emendamenti che finanziano l’indennità di discontinuità.’ Così in una nota il Senatore Francesco Verducci, della Commissione Cultura del Senato e tra i promotori nella scorsa legislatura della legge che introdusse l’indennità di discontinuità.

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