“Un emendamento di Fdi sottrae 90 milioni di euro ai fondi per la ricostruzione pubblica del cratere del sisma 2016. Questo è inaccettabile. Quando parliamo di ricostruzione pubblica, parliamo di scuole, asili, strutture universitarie, musei, strade. Il fatto che dei fondi vengano destinati a un’altra emergenza, quella dei terremoti del 2022 e del 2023, è un fatto importante e noi lo chiediamo da due anni con i nostri emendamenti; ma è inaccettabile che vengano utilizzati i fondi destinati ad un altro cratere. Questo modo di operare è pessimo, è come fare il gioco delle tre carte sulle calamità. Chiediamo che vengano immediatamente reintegrati i 90 milioni di euro del cratere 2016: subito, non in un ipotetico 2027”. Lo ha detto in Aula il senatore marchigiano del Pd Francesco Verducci.
“Questo è un precedente dannoso e pericoloso – ha proseguito Verducci – nel metodo e nel merito. Già da tempo il Governo sarebbe dovuto intervenire a sostegno dei cittadini colpiti dal terremoto di Ancona nel 2022 e dal terremoto di Pierantonio, Umbertide e Perugia nel 2023. Invece c’è stata troppa colpevole inerzia. Adesso si interviene con un emendamento che toglie le risorse ai terremotati del 2016. E’ un modo di fare pazzesco, all’incontrario: il dovere era quello di aggiungere risorse specifiche, non di toglierle. Almeno si abbia la decenza di non dire che è tutto ok e che tanto le risorse arriveranno nel 2027. Il governo Meloni ha un concetto di emergenza singolare: anziché risolvere le emergenze come si dovrebbe, in maniera virtuosa, rischia di crearle, perché togliere 90 milioni alla ricostruzione pubblica significa rischiare di bloccare progetti che sono in dirittura di arrivo e che adesso rischiano una ricaduta di caos, di rallentamenti, di incertezze, come hanno denunciato in queste ore associazioni economiche e sociali del cratere. Sul tema delle aree interne, c’è un ritardo gigantesco del governo Meloni. Questo è il governo che ha tolto la zona franca urbana dall’area del cratere, che ha cancellato il sisma bonus, che continua a ignorare la richiesta di una decontribuzione per il lavoro e per le imprese dei territori su cui insiste il cratere. Interi distretti legati alla filiera della moda e del made in Italy, come quelli delle calzature e del cappello, vivono una crisi durissima. Ma il governo è completamente assente. La Beko di Comunanza rischia di chiudere, e sono a rischio centinaia di lavoratori e di famiglie, un indotto vitale per i territori colpiti dal sisma del 2016. E il governo che fa? Toglie 90 milioni dalla ricostruzione. È inaccettabile. Chiediamo che si apra in Parlamento con urgenza una sessione di lavoro per una strategia per le aree interne: investimenti strutturali in occupazione, istruzione, sanità, infrastrutture e cultura. Va fatto adesso – ha concluso Verducci – altrimenti sarà irrimediabilmente tardi”.