“Dalle conclusioni dell’indagine conoscitiva svolta dalla Commissione straordinaria sull’intolleranza, il razzismo, l’antisemitismo e l’istigazione alla violenza emerge chiaramente che serve un intervento normativo urgente di contrasto ai discorsi d’istigazione all’odio. Va raccolta la Raccomandazione approvata a maggio dal Consiglio d’Europa. Serve un intervento normativo per definire la fattispecie dei discorsi d’odio nel nostro ordinamento, in modo da poter rendere efficace le nuove norme dell’Unione europea. Servono regole per la rete, altrimenti ci sarà un potere arbitrario e smisurato dei padroni delle piattaforme su temi decisivi per le nostre democrazie.” Lo ha detto il senatore del Pd Francesco Verducci, vicepresidente della Commissione Antidiscriminazioni presieduta dalla senatrice Segre, nel corso della presentazione delle conclusioni dei lavori sull’Indagine conoscitiva sui discorsi d’odio di cui è relatore.

“Il fatto che il Senato abbia istituito la nostra Commissione e che la presieda Liliana Segre – ha detto ancora Verducci – ha un valore politico inestimabile. L’indagine conoscitiva sui discorso d’odio  che abbiamo svolto è un unicum a livello internazionale. Attraverso 10 mesi di duro lavoro, quasi 100 audizioni e la raccolta dei dati di tutti gli osservatori abbiamo registrato come nel corso della pandemia ci sia stata una recrudescenza dei discorsi d’odio nella rete e sui social, con la ripresa di stilemi razzisti, antisemiti e di odio, in particolare contro i disabili e contro le donne. Serve un intervento normativo per contrastare fenomeni molto pericolosi. I discorsi d’odio sono strumento di discriminazione sociale. C’è un punto politico importante che voglio sottolineare:  le conclusioni della Indagine conoscitiva sono state approvate all’unanimità, da tutti i gruppi politici, mentre l’istituzione dello stesso organismo non era stata votata da alcuni gruppi importanti. Questo è il segno dell’importanza e del successo del lavoro svolto dalla Commissione”.


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