“Non c’è alcuno spiraglio” per il
dialogo sulla giustizia: ne è convinto Walter Verini, segretario
della commissione Giustizia del Senato e capogruppo del Pd in
Commissione Antimafia, oggi a Napoli per un confronto sulla
riforma promosso da dem e M5s. Oggi a Salerno il ministro Nordio
ha sostenuto che, varata la riforma, ci sarà spazio di dialogo
sulle “norme attuative e regolamentari che seguiranno e che
hanno un impatto concreto ancora maggiore della legge”.
Per Verini “questa non è una riforma della giustizia perché
non tocca niente delle disfunzioni in materia di durata dei
processi, dell’innovazione tecnologica, dell’aumento del
personale sia di magistrati che di cancelleria, personale
amministrativo e così via. E’ invece una riforma contro la
magistratura: questo è un governo che come altri governi molto
di destra in giro per l’Europa e per il mondo vuole restringere
alcuni spazi legati all’equilibrio e alla separazione dei
poteri. Questo governo ha fastidio dall’indipendenza della
magistratura, del giornalismo d’inchiesta, insomma di quei
poteri che rappresentano il check and balance, pesi e
contrappesi in una democrazia e sono fissati nella Costituzione.
Non è una riforma e gli spiragli di dialogo di cui Nordio parla
sono assolutamente del tutto campati in aria”.
“Durante il governo Draghi con la ministra Cartabia -c’era il
progetto di tre riforme del penale, del civile e
dell’ordinamento. Un governo serio avrebbe dovuto applicarle,
verificarne il funzionamento, mettendo i mezzi per poter
funzionare, perché non erano riforme perfette, ma avevano un
pregio. Era la prima volta, dopo quasi trent’anni che si
facevano riforme non contro qualcuno o a favore di qualcuno ma
del sistema. Purtroppo il governo ha scelto un’altra strada,
quella di fare non una riforma della giustizia ma l’attacco alla
magistratura”, ha concluso.

“Nordio una ne fa e cento ne pensa.
È sempre inadeguato, è sempre fuori luogo. Lo dico con
rammarico, perché da italiano vorrei un ministro della giustizia
all’altezza. Lui purtroppo ha dimostrato di non esserlo”. Lo ha
detto Walter Verini, segretario della commissione Giustizia del
Senato e capogruppo del Pd in Commissione Antimafia commentando
da Napoli la frase del ministro della Giustizia sulle “etnie che
magari non hanno la nostra sensibilità verso le donne”.
“Non sono all’altezza – ha sottolineato – lui e la sua
squadra. Delmastro Delle Vedove non sa neanche cosa sia la
Costituzione. Sulle battute infelici di Nordio, ricordo che i
femminicidi sono una cosa seria, richiedono norme per
combatterli, norme ma soprattutto di cultura, educazione,
capovolgere la concezione della cultura del possesso, padronale
nei confronti dei genere femminile della donna da parte del
maschio. E’ un percorso che va fatto nelle scuole, fin dal
ragazzino, nell’educare all’affettività, al rispetto”.
Quanto all’impegno antimafia del governo, “loro celebrano
Falcone, Borsellino, Don Peppe Diana, Don Puglisi, e vorrei
vedere che non lo facessero. Ma poi smantellano i presidi di
legalità, limitano le intercettazioni, colpiscono la
magistratura, vogliono aumentare la prescrizione diminuendo i
tempi per far scattare la prescrizione anche a processi in corso
e hanno abolito l’abuso d’ufficio, che spesso è un reato-spia
nei confronti di reati più gravi. Ma anche nel codice degli
appalti hanno innalzato la soglia per gli affidamenti diretti e
ci sono i subappalti a go go, dove si infila la criminalità
organizzata. Purtroppo è un governo che al di là dei proclami
rischia di favorire la penetrazione della criminalità
organizzata”.


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