“Questo dl sulla cybersicurezza è l’ennesimo provvedimento bandiera: evidenzia i problemi e qualche possibile soluzione, ma rischia di rimanere solo un elenco di misure. Avremmo infatti dovuto approvare, perché il Paese ne ha bisogno, nuove disposizioni per rafforzare la cybersicurezza nazionale e l’Agenzia nazionale, nonché sui contratti pubblici di beni e servizi informatici per la tutela degli interessi nazionali strategici. E’ in gioco la sicurezza dello Stato italiano nel nuovo contesto internazionale. Ne sono conferma l’invasione cibernetica praticata dal regime autoritario di Putin, così come gli investimenti della criminalità organizzata per criptare le proprie piattaforme. Ma il condizionale è d’obbligo poiché il governo e la maggioranza hanno deciso di approvare la legge ad invarianza finanziaria. Noi continueremo a richiedere risorse certe per tutti gli attori protagonisti. Per questo, come alla Camera, il nostro voto sarà di astensione, molto critica ma responsabile vista la delicatezza del tema”. Lo ha detto in Aula il senatore Walter Verini, capogruppo dem in Commissione Antimafia, nella dichiarazione di voto.
“Ci saranno – ha detto ancora Verini – nuovi oneri non solo per le amministrazioni centrali ma anche per le regioni, per le città metropolitane, per le province, per i comuni, per le società di trasporto pubblico, le aziende sanitarie locali e le altre società partecipate o ‘in house’ e non ci saranno le risorse necessarie per fronteggiare i nuovi compiti. Un grave errore. Si afferma che la cybersicurezza ha rilievo strategico, che con urgenza occorre intervenire, che servono misure adeguate e poi il loro costo ha scarsissima copertura”.