E’ stato assegnato alle commissioni Giustizia e Cultura del Senato il
disegno di legge per il riconoscimento del diritto d’autore delle opere a
fumetti. Il provvedimento, presentato dai senatori Pd Walter Verini e Michele
Fina, è finalizzato a introdurre nella legge 633 del 22 aprile 1941
(“Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo
esercizio”), uno specifico riconoscimento del diritto d’autore per i
fumetti, diritto che il legislatore non ha a suo tempo considerato all’interno
della legge, anche perché questa originale attività artistica e letteraria,
pur essendo nata nell’Ottocento, in Italia ha visto il suo sviluppo effettivo
solo negli anni post-bellici. Già durante le scorse legislature, in particolare
nel corso della XVIII, erano state presentate proposte di legge analoghe al ddl
Pd che però, pur raccogliendo un consenso larghissimo di parlamentari
appartenenti a tutti gli schieramenti politici, non erano riuscite a completare
l’iter legislativo. A differenza della Francia, dove “gode di attenzione e di riconoscimenti
culturali e normativi certi e adeguati”, in Italia, nonostante il positivo
sviluppo che ha avuto negli anni Cinquanta e Sessanta, il fumetto “non ha
ricevuto l’attenzione istituzionale e culturale che sarebbe stata necessario e
avrebbe meritato”, sottolineano i firmatari del disegno di legge; nel nostro
Paese “non è ancora stato interamente affermato il concetto di fumetto come
arte e forma narrativa”. Verini e Fina spiegano così le finalità del loro
ddl: “Da una parte estendere un diritto, riconosciuto per legge, a una
categoria di operatori ad oggi esclusi dai benefici di tali diritti,
dall’altra questa iniziativa, pur necessariamente limitata, può costituire un
importante contributo per qualificare e per valorizzare sempre più il fumetto
italiano come mezzo di comunicazione di massa, espressione artistica e strumento
culturale, nel momento in cui anche in Italia sembra cominciare ad affermarsi il
riconoscimento del valore di questo linguaggio, non soltanto a fini narrativi,
ma anche nella comunicazione in generale”. Rimarcano i senatori Pd: “Dopo
tanti, troppi anni di discussione condivisa dobbiamo concretizzare il risultato
e riconoscere per legge un diritto da troppo tempo negato e che non rende
giustizia a un settore di artisti e di comunicatori spesso conosciuti e
riconosciuti più all’estero che nel nostro Paese”.
Il provvedimento dei senatori Verini e Fina si compone di due articoli. L’
art. 1 provvede a tutelare i diritti degli autori dei disegni per cartoni
animati, utilizzati in opere cinematografiche, introducendo una disposizione in
materia nell’articolo 44 della legge 633 del 1941. L’articolo 2, con
un’ulteriore modifica della legge 633 del 1941, considera, nella loro
specifica creatività, il contributo letterario e il contributo grafico come
essenziali e indivisibili per la costruzione psicologica e visiva di personaggi
a fumetti. Si considera autore letterario (del soggetto e della sceneggiatura)
lo scrittore che idea letterariamente il personaggio o i personaggi, la storia o
la serie, mentre si considera autore grafico (dei disegni) il disegnatore che
con il suo contributo rende visibilmente credibile e distinguibile il
personaggio o i personaggi nella fisionomia, nel vestiario e negli
atteggiamenti. I diritti competono a un solo autore qualora lo stesso sia autore
letterario e grafico esclusivo dei personaggi. Vengono inoltre disciplinati i
diritti per quanto riguarda la produzione seriale, di tipo mensile, settimanale
eccetera, che necessita dell’apporto di collaboratori. Nel riaffermare che
autori o coautori della serie rimangono lo scrittore e il disegnatore ideatori e
iniziatori della serie stessa, sono regolati anche i diritti dei collaboratori,
autori della propria produzione e proprietari in percentuale dei diritti per
quanto attiene alle ristampe o alle riedizioni, alle vendite all’estero o a
qualsiasi altro sfruttamento commerciale, lasciando la definizione della
percentuale alla libera contrattazione tra le parti.