“Crediamo giusto ricordare anche quest’anno la strage di Utoya. Tredici anni fa, un neonazista, Anders Breivick, uccise in quell’isola accanto alla Norvegia 69 adolescenti, giovanissimi che partecipavano a un campeggio dei socialisti e laburisti di quel paese. Una strage che scosse il mondo intero, in nome di farneticazioni razziste, suprematiste e neonaziste…Tredici anni fa, non ottanta, novanta anni fa, quando il nazismo le stragi le praticava, con il genocidio pianificato della shoah, con i campi nei quali vennero sterminati milioni di ebrei, omosessuali, disabili, rom, comunisti e antifascisti. Nessuno può girarsi dall’altra parte, anche nel nostro paese”. Lo ha detto in Aula il senatore del Pd Walter Verini. “E’ ancora viva l’emozione – ha continuato Verini – per quanto è accaduto a Macerata solo sei anni fa, quando un estremista neofascista sparò per le strade, ferendo sei immigrati. E vogliamo citare un episodio di tre giorni fa, che si inserisce in queste scie di odio e di rigurgiti dell’estremismo di destra. Mandiamo un abbraccio e una forte solidarietà ad Andrea Joli, giornalista de ‘La Stampa’, aggredito con violenza a Torino da militanti di Casa Pound, mentre riprendeva loro gesti e manifestazioni neofasciste. Bene e importante la condanna generale di questo episodio, ma pensiamo che sia necessario un segnale coerente: quello di sciogliere queste formazioni di odio e di estremismo. Utoya, Macerata e Torino, episodi diversi, ma un filo comune: odio e neonazifascismi, contro valori della societá aperta e della democrazia. Ricordare, perciò, vuol dire non sottovalutare, non guardare dall’altra parte, contrastare per davvero e non solo a parole questi fatti che sgomentano, colpiscono la convivenza civile e democratica”.


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