“È vero che si avvicinano le
elezioni regionali, ma non per questo tutto deve essere ridotto
a campagna elettorale. Ci sono temi che dovrebbero essere
sottratti alla propaganda, perché riguardano cose che vanno ben
oltre l’interesse di parte e di partito. Uno di questi –
certamente non il solo – è lo stato e il futuro del lago
Trasimeno. Improvvisare proposte a meno di tre mesi dal voto –
come ha fatto la Presidente Tesei – non è la strada giusta”: è
quanto dichiara in una nota il senatore Pd Walter Verini.
“Innanzitutto – spiega – come metodo. Negli anni sono state
promosse in Parlamento diverse iniziative e proposte di legge
per fare del Trasimeno quello che è: una questione nazionale.
Noi stessi ne abbiamo presentate. Negli anni scorsi la Regione,
la Provincia, i sindaci, hanno lanciato allarmi, appelli, idee,
proposte per avviare a soluzione problemi contingenti,
stagionali ma anche strutturali del bacino lacustre. Allora: è
il momento di una iniziativa vera, concreta e magari efficace,
che contenga, da una parte, misure adeguate a gestire
l’emergenza idrica in corso e dall’altra l’attuazione del piano
stralcio e una legge speciale che stanzi i fondi strutturali per
contenere gli effetti della crisi climatica con gli interventi
sulle sponde, per la manutenzione ordinaria e straordinaria”.
“Sarebbe importante allora – prosegue Verini – che i soggetti
competenti come Regione, Provincia e Unione dei Comuni
riuniscano tutto insieme e al più presto i decisori come i
parlamentari europei, parlamentari nazionali, altri soggetti che
possono e debbono dare un concreto contributo, da Università e
mondo della ricerca, insieme protagonisti della vita e del
lavoro che si svolge nel lago e attorno al lago. Non penso a
convegni: ne sono già stati fatti tanti. Penso a un incontro di
lavoro, dal quale fare emergere un serrato cronoprogramma di
impegni. Iniziative al Parlamento europeo, leggi o emendamenti
in quello nazionale. E così per il Consiglio regionale. E così
via”.
“Si lavori insieme in questi ambiti. Ci sarebbe così la
possibilità – conclude – di sventolare qualche bandierina
propagandistica in meno e di ottenere qualche risultato concreto
in più per questa inestimabile risorsa”.


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