“Trentuno anni fa morirono a Mogadiscio Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, giornalista e operatore del TG3. Vennero ammazzati perché Ilaria aveva scoperto traffici illeciti di armi e rifiuti tossici dall’Italia, legati alla criminalità organizzata e all’ombra della stessa Cooperazione internazionale.
Stamattina abbiamo partecipato ad una bella e intensa iniziativa con gli studenti della scuola di Ilaria, il Liceo Lucrezio Caro. Dobbiamo ricordarli perché dopo troppi anni di depistaggi, indagini non accurate, la verità non è ancora raggiunta, come un anno fa – nel trentesimo – disse con parole forti il Presidente Mattarella. Dobbiamo ricordarli – e questo pomeriggio lo faremo anche in aula in Senato – perché chiediamo che le indagini possano e debbano trovare nuovo impulso su depistaggi e complicità. Dobbiamo ricordarli per onorarli, ma anche in nome della difesa del giornalismo d’inchiesta e dei troppi giornalisti uccisi in tutto il mondo per questo servizio di democrazia e libertà. I nomi sono tantissimi. Dobbiamo ricordarli per Hasci Omar Hassan, incarcerato ingiustamente per sedici anni a causa dei depistaggi e, una volta liberato, ucciso a Mogadiscio perché scomodo testimone. E dobbiamo ricordarli per i loro familiari, per Giorgio e Luciana, genitori di Ilaria che oggi non ci sono più, ma che hanno trasformato un dolore e una pena indicibili in impegno per la verità e la giustizia”
Così il senatore Walter Verini, Capogruppo PD in Antimafia