“La Commissione Antimafia ha deciso ieri, sulla base di quanto previsto dalla legge istitutiva, di scrivere alle forze politiche per invitarle a inviare – entro 75 giorni dalla data del voto – liste di ‘possibili’ candidati, allo scopo di effettuare controlli preventivi sulle situazioni penali e giudiziarie degli stessi. È un invito previsto dalla legge istitutiva dell’Antimafia. Ci auguriamo che venga accolto. Poi la Commissione procederà, una volta presentate le liste, all’esame delle stesse.
Su questo, come PD, abbiamo proposto di studiare e decidere al più presto meccanismi che. consentano di accelerare l’esame delle candidature, così da rendere noti agli elettori casi – per così dire – di impresentabilità non il giorno prima del voto, ma almeno dieci giorni prima.
La Presidente Colosimo, in una intervista, dice oggi di voler evitare liste di proscrizione. No, Presidente, sono liste – quasi sempre – di candidati che hanno carichi pendenti o condanne per gravi e gravissimi reati, che in ogni caso forze politiche serie non dovrebbero candidare. E nella riforma di questo sistema che abbiamo proposto non possono essere cancellati – come la stessa Colosimo ipotizza – gravissimi reati come quelli che riguardano l’odio razziale, l’antisemitismo, la legge Mancino, spesso legati tra l’altro a estremismo nero collegato alla criminalità organizzata. Così come quelli legati alla diffamazione, che spesso nascondono querele temerarie e intimidatorie da parte di potentati criminali e affaristici”.
Così Walter Verini, capogruppo PD in Commissione Antimafia


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