“La mozione che tutte le forze di opposizione hanno presentato vuole ricordare e impegnare tutte le istituzioni a celebrare e trasmettere i valori di date nelle quali si fondano la nostra democrazia e la nostra convivenza civile.
Sono tante le occasioni che il calendario ci offre, che celebriamo con sincera partecipazione, ma non crediamo possano esserci dubbi sul fatto che il 25 aprile, festa della Liberazione dal nazifascismo, il 1 maggio, festa del lavoro e il 2 giugno, festa della Repubblica, siano quelle che più di tutte costituiscono l’identità nazionale, il ponte tra memoria e futuro, il dna di un paese, di una nazione.
Di una patria, come la chiamavano i partigiani che andavano a rischiare la vita e anche a morire per la libertà di tutti.
Partigiani comunisti, socialisti, cattolici popolari, azionisti, repubblicani, liberali, monarchici….e militari, molti dei quali – come gli internati militari – rifiutandosi di aderire alla repubblica di Salò, vennero rinchiusi in campi di concentramento.
Il cemento comune di quella stagione ha un nome: antifascismo.
Nella mozione viene detto chiaramente.
Non abbiamo imbarazzo alcuno a ribadire giudizi drasticamente inequivocabili su tragedie della storia del novecento. I lager sovietici, i massacri staliniani. Abbiamo ogni anno reso omaggio alle persone massacrate nelle foibe, ai profughi giuliano-dalmati.
Ma nel nostro paese c’è stato un regime fascista. E i comunisti italiani si sono battuti per la libertà. Se oggi tutti noi siamo qui, è perché in Italia ci sono stati la resistenza antifascista e il 25 aprile.
Se possiamo lavorare – come abbiamo cercato di fare la scorsa settimana – per superare la stagione dell’odio degli anni settanta è proprio perché in Italia ci sono stati la resistenza antifascista, la liberazione e il 25 aprile, la democrazia e la costituzione”. Così il senatore del Pd Walter Verini ha illustrato la mozione delle opposizioni sul 25 aprile.


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