“Noi vorremmo parlare dei problemi della giustizia quotidiana, quelli che i cittadini vivono sulla propria pelle, dei processi di durata irragionevole, della carenza di magistrati, cancellieri e traduttori, della necessità di digitalizzare, di questo vorremmo parlare per avvicinare la giustizia alle persone, per far sì che sia non un elemento frenante ma dinamico, in una società che chiede risposte rapide”. Lo ha detto il senatore Walter Verini, segretario della Commissione Giustizia e Capogruppo PD in Antimafia.
“Dietro questa riforma, che avete deciso che è inemendabile e va approvata così com’è, – ha proseguito il parlamentare dem – noi cogliamo echi preoccupanti, che rimandano al programma di Licio Gelli. Berlusconi politicamente è stato un innovatore ma questo non sempre è positivo. In tutta la sua attività infatti, ha sempre cercato di mettere la magistratura sotto il tacco della politica, minandone l’autonomia. Noi siamo con la procuratrice dei minori Caramanna, oggetto di odiose minacce mafiose. Noi siamo con questa magistratura, che va aiutata, perché ha molti problemi, ma che non va quotidianamente delegittimata”.
“Piuttosto – ha aggiunto il senatore PD – deve essere messa in grado di autorigenerarsi, come dice il presidente Mattarella. Se la magistratura ritrova credibilità ne guadagna il Paese. Nella crisi della magistratura, la maggioranza vuole invece instillare veleni che si ritorcono contro la democrazia italiana. Noi staremo quindi dalla parte del diritto, di una magistratura indipendente, della Costituzione, un libriccino che racchiude principi fondamentali su cui i membri del Governo hanno giurato ma di cui si dimenticano quasi ogni giorno”, ha concluso Verini.


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