“Dopo le parole – chiare ed opportune – venute dalla Segreteria nazionale PD e dalla delegazione italiana del gruppo Socialisti e Democratici Europei, credo che il dibattito sull’ipotesi del cambio di nome del Gruppo a Strasburgo sia stato ricondotto nei giusti binari: non siamo favorevoli. La mia opinione coincide: sarebbe una ipotesi – per me sbagliata – avanzata da componenti del Gruppo di qualche Paese europeo, in vista di prossime campagne elettorali nazionali. È certamente legittimo avanzare queste ipotesi. La mia idea va però nella direzione opposta: se si dovesse ipotizzare qualche cambiamento di nome, il dibattito potrebbe riguardare, semmai, il Partito Socialista Europeo. Nel senso che – anche di fronte a quello che accade negli schieramenti di destra e conservatore, ai tentativi di disarticolare il blocco dei Popolari – si potrebbe pensare di aggiungere al termine ( per me nobile) ‘socialista’ del PSE, il termine ‘democratico’. È il momento, per i socialisti, i progressisti, i democratici di tutta Europa di provare a rinsaldare le proprie radici ideali e sociali ancora vive e necessarie allargandole però, non restringendole e innestandone di nuove”. Così il senatore del Pd Walter Verini.


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