“In commissione al Senato sono venute a galla tutte le divisioni interne alla maggioranza sul decreto Liste di attesa. Uno scontro totale tra la Lega ed il resto della maggioranza su un provvedimento senza idee, che non risolve il tragico problema dell’accesso alle cure in ambito sanitario. In commissione ci siamo battuti contro la proposta contenuta all’articolo 2, la norma che prevede l’istituzione di una cabina di monitoraggio centralizzata sulle procedure per il taglio delle liste. Lo abbiamo fatto insieme alle Regioni, unite per chiedere di modificare la norma. Ma la sorpresa di questi giorni, che non potevamo aspettarci, è che la Lega abbia chiesto di sopprimere l’articolo 2. Siamo pronti a sostenere quella proposta, augurandoci che anche questa discussione non si concluda con una fiducia apposta dal Governo che azzera il confronto e mortifica il Parlamento”. Lo afferma la senatrice del Partito Democratico Ylenia Zambito, componente della Commissione Sanità.
“Oggi e domani erano previste le sedute in commissione per l’esame degli emendamenti, ma Ieri sera c’è stato detto dal presidente che non erano disponibili i pareri e che molto probabilmente la prossima settimana il provvedimento andrà in aula con la richiesta di fiducia. Ciò è dovuto secondo noi al fatto che in commissione l’attuale maggioranza litiga su tutto”. Così Ylenia Zambito, senatrice Pd, commentando
la sconvocazione delle sedute previste per questa settimana della commissione Affari sociali, con all’ordine del giorno l’esame del decreto legge sulle liste d’attesa.
“Addirittura – aggiunge la parlamentare dem – la Lega ha presentato diversi emendamenti, tra cui alcuni soppressivi come sull’articolo due”, che prevede di portare il monitoraggio delle liste d’attesa all’interno del ministero, “andando incontro alle richieste delle Regioni che sono contrarie ritenendo questa una propria competenza.
Noi invece abbiamo presentato non un emendamento soppressivo ma uno sostitutivo, raccogliendo la formulazione richiesta dalle stesse Regioni, ovvero quella che era contenuta nel Piano nazionale liste d’attesa, attualmente in vigore ma che dovrebbe essere rivisto per il prossimo triennio”. “Certamente – sottolinea Zambito – non c’è solo questo aspetto, pensiamo all’emendamento Borghi che chiede di rendere non
obbligatori alcuni vaccini. Insomma, mi pare che tra di loro si sia acceso un litigio continuo e questo è il vero motivo per cui chiederanno la fiducia, perché i tempi tecnici di approvazione del decreto ci sarebbero tutti, visto che scade il 16 agosto”.