“Al ministro Piantedosi dico: li ho incontrati i ragazzi che hanno manifestato a Pisa e che sono rimasti feriti, ci ho parlato. Lo faccia anche il ministro, li inviti al Viminale, ci parli e poi faccia l’unica cosa che doveva fare venerdì scorso, chieda loro scusa. Solo così potrà tentare di ricostruire quel patto tra lo Stato e quella bellissima piazza che a Pisa venerdì scorso si è riempita in modo fermo e pacifico”. Lo ha detto la senatrice pisana del Pd Ylenia Zambito, nel suo intervento in Aula dopo l’informativa del ministro Piantedosi.

“L’intervento del ministro dell’interno non ci ha convinto e andremo avanti – ha detto ancora Zambito – Non siamo qui solo per chiedere chiarezza, non ci basta. Siamo qui a chiedere al ministro di fermare questo clima di repressione, questa idea che lo Stato si deve occupare dei giovani solo quando sbagliano, che abbiamo visto con il dl Caivano, nelle proposte del ministro Valditara e nelle parole della Premier Meloni. Quando un uomo grida ‘Viva l’Italia antifascista’ e viene identificato, quando uomini e donne si riuniscono per deporre un fiore in memoria di Navalnj e vengono identificati, quando nei cortei si reprime la protesta con i manganelli significa una cosa chiara: si sta alzando nel Paese un vento repressivo che rischia di indebolire, prima di tutto, la credibilità delle nostre istituzioni e delle forze dell’ordine. La realtà è che il centrodestra ha perso l’occasione di denunciare subito, senza tentennamenti, la gravità delle immagini che arrivavano da Pisa. Il risultato delle cariche delle forze dell’ordine a Pisa è stato di 17 feriti, 11 di loro minorenni. Studentesse e studenti presi a manganellate, colpiti a terra e feriti mentre protestavano pacificamente. Sono stata di persona al Pronto Soccorso, ho raccolto l’incredulità ed il dolore degli studenti e delle loro famiglie. Quale Stato può vedere queste immagini senza reagire? Quale Governo può far finta di niente? Come può la Presidente Meloni tacere? Cerchiamo di essere un po’ onesti, l’immagine della nostra Repubblica è stata salvata ancora una volta dalla saggezza del Presidente Mattarella che ha sentito il bisogno, in modo irrituale, di intervenire. Quei manganelli, ci ha detto, sono il fallimento dello Stato. Il fallimento di un governo che cerca scuse e giustificazioni anche con fake news”.


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