“E’ necessario accelerare per una legge sul contrasto dei disturbi alimentari. Ce lo dicono i dati, in drammatico aumento, e le proteste che hanno visto protagonisti gli studenti in tutta Italia. Abbiamo depositato in Senato un disegno di legge per rafforzare i sistemi territoriali di presa in carico delle persone con disturbi del comportamento alimentare (Dca) e per reintrodurre le risorse tagliate con l’ultima legge di Bilancio”. Lo rendono noto le senatrici del Partito Democratico Ylenia Zambito, prima firmataria del Ddl, e Sandra Zampa, capogruppo Pd in commissione Sanità.
“I Dca colpiscono più di 3 milioni di persone in Italia e nella maggior parte dei casi si tratta di giovani tra i 16 ed i 25 anni. La metà – spiegano Zambito e Zampa – soffre di anoressia, il 20,2 per cento di obesità, il 19,9 per cento di bulimia nervosa e l’1,9 per cento di Arfid, il disturbo evitante-restrittivo dell’assunzione di cibo. La scarsa presenza di centri specializzati e la loro non omogenea collocazione sul territorio nazionale non permette una reale, adeguata e tempestiva presa in carico di questi giovani e delle loro famiglie. Su questo si concentra la nostra di legge, prevedendo interventi sulle reti territoriali per la diagnosi precoce e la prevenzione, con campagne mirate che dovranno interessare le comunità educanti e le famiglie. A differenza del ddl della destra, che ha come unico scopo l’introduzione di un altro reato, in questo caso di istigazione all’anoressia. Serve invece – sottolineano le senatrici Pd – rafforzare la strada della giusta cultura dell’alimentazione, anche prevedendo il rafforzamento dell’educazione alimentare all’interno della scuola, inserendola come materia obbligatoria nei programmi di insegnamento scolastico”.
“E’ chiaro che alla base di ogni iniziativa è necessario partire dalla dotazione di risorse economiche. Segnaliamo le contraddizioni del Ministro Schillaci, che prima taglia i fondi in finanziaria, adducendo la ragione di un mancato utilizzo che è stata smentita dai dati delle Regioni, e poi torna a finanziare il Fondo nel Milleproroghe. E’ necessario mettere fine ai balletti e garantire fondi certi. Solo così si potrà fare un passo in avanti concreto per sostenere chi combatte la propria personale battaglia contro i Dca” concludono Zambito e Zampa.