“Oggi siamo chiamati a discutere, o sarebbe più corretto dire a ratificare sotto dettatura, l’ennesimo decreto omnibus del Governo, questa volta sulla Pa. Un testo che, più che un progetto di riforma, appare come una scomposta raccolta di norme eterogenee, confuse, stratificate, e calate dall’alto, senza un vero confronto parlamentare e senza il rispetto del ruolo delle Camere. Eppure questo decreto, lo ha scritto chiaramente Sabino Cassese, giurista che nessuno potrà accusare di faziosità, è un museo degli orrori della tecnica legislativa. Si distribuiscono posti, si moltiplicano le assunzioni, si stabilizzano precari, si potenziano alcune strutture ministeriali, guarda caso, sempre le stesse, ma senza mai affrontare le vere criticità strutturali della nostra burocrazia: l’inefficienza, la lentezza, la mancanza di cultura gestionale, l’assenza di digitalizzazione vera, la farraginosità delle procedure. È un decreto fatto per aumentare l’apparato, non per renderlo funzionale ai cittadini. La Pubblica Amministrazione, invece, si misura proprio sulla qualità del servizio che offre, non sul numero dei dipendenti. Occorrerebbe invece una riforma vera, costruita con competenza, ascoltando le forze sociali, le autonomie, le esperienze. Una riforma fatta con e per il Parlamento, non contro di esso. Per tutte queste ragioni, il nostro voto sarà profondamente critico. E continueremo a batterci, in tutte le sedi, perché l’Italia abbia finalmente una Pubblica Amministrazione efficiente, trasparente e orientata al bene comune”. Lo ha detto in Aula la senatrice del Pd Sandra Zampa.
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