“Oggi in Commissione Affari sociali e lavoro pubblico e privato si è concluso il dibattito sul decreto lavoro, è stato fissato il termine degli emendamenti, quindi ora si entrerà nel vivo dell’esame. Per noi del Pd è il ‘decreto precarietà’, perché estende la possibilità di ricorrere ai voucher e rende più flessibili i contratti a termine e quindi il lavoro precario, ridefinisce il reddito di cittadinanza definendo l’assegno di inclusione di più limitata portata, non prevede misure per contrastare il lavoro povero. La povertà non è una colpa, ma una condizione che è necessario conoscere, non curare le fragilità delle persone e delle famiglie, come fa il governo, vuol dire non curare la società”. Lo dice la senatrice Sandra Zampa, capogruppo del Pd nella Commissione Affari sociali, lavoro e sanità.

“Riteniamo giusta – prosegue la senatrice dem – la scelta di intervenire sul cuneo fiscale, ma il taglio dovrebbe essere strutturale. Per questo proponiamo di rendere stabile la misura attraverso il recupero dell’evasione fiscale, sapendo che il solo cuneo non risolve la questione salariale. Lo strumento di inclusione sociale, per essere davvero uno strumento di contrasto alla povertà, deve essere universale ed in questo senso dobbiamo emendarlo, ci sono famiglie che non rientrano in alcun criterio, i lavoratori poveri sono esclusi. Cosi come il sostenere possibilità di occupazione richiede non solo effettive ed efficaci politiche attive, ma anche offerte di lavoro congrue. In questo senso respingiamo l’idea punitiva di dover accettare qualunque lavoro e a qualunque condizione, pena la decadenza dalla misura di sostegno, riproponendo la vicinanza (km e tempo di percorrenza con i mezzi pubblici), l’applicazione del contratto nazionale di settore e retribuzione non inferiore a 9 € lordi quali criteri”.


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